Le nuove generazioni, in particolare i millennials e la generazione Z, stanno, infatti, ridefinendo il concetto di lavoro portando con sé nuove aspettative, valori e approcci. Se è vero che spesso assistiamo a dibattiti intrisi di politica e ideologia, ci sono però dati e indicatori che non possono essere ignorati e che ci fanno capire come questo cambiamento non richieda solo un adeguamento delle pratiche lavorative ma anche un’attenzione allo sviluppo personale e professionale di ogni individuo e come diventi necessario per le organizzazioni evolversi se vogliono rimanere ingaggianti e competitive.
Non si tratta solo di analizzare le varie forme di malessere o disagio che i giovani sperimentano nel loro rapporto con il mondo del lavoro, legate, ad esempio, alla scarsa attrattiva che questo esercita su di loro o al disallineamento tra le competenze disponibili e quelle richieste dalle imprese. Esiste una dimensione più profonda che riguarda il significato attribuito al lavoro all’interno della rete di comunicazioni e relazioni che forma la realtà sociale contemporanea ma che affonda le sue radici nel passato: oggi, non è più interiorizzata l’etica del “lavoro come sacrificio”, perché manca, ad esempio, la prospettiva di riscatto che esisteva in Italia negli anni sessanta, quando i boomer iniziavano la loro carriera. Il percorso lavorativo “classico”, che in passato garantiva un’evoluzione sia a livello di stipendio sia di inquadramento, ora è molto meno comune.
Un recente report, realizzato in collaborazione tra la piattaforma digitale Hacking Talents e Factanza Media, ha evidenziato che le nuove generazioni cercano ambienti di lavoro che promuovano il benessere, offrano opportunità di crescita e rispecchino i loro valori etici e sociali, dove possano sentirsi ascoltati e liberi di esprimere le proprie idee e opinioni.
Per rispondere a queste nuove esigenze, le organizzazioni stanno cercando di adattarsi, promuovendo pratiche di lavoro flessibili, investendo nello sviluppo continuo delle competenze e creando ambienti di lavoro inclusivi e sostenibili. Tuttavia, solo attraverso un’attenzione rinnovata alla crescita della persona sarà possibile affrontare con successo le sfide del futuro e cogliere le opportunità offerte da un mondo del lavoro in continua evoluzione e per fare questo è fondamentale per le aziende investire in programmi di formazione continua che siano flessibili e personalizzati.
Stiamo attraversando un periodo di cambiamenti intensi e rapidi e per cogliere le numerose occasioni che si presentano, è essenziale, infatti, reagire con prontezza e promuovere le competenze necessarie per soddisfare le esigenze del mercato e sfruttare al meglio le nuove tecnologie; aspetti questi che rappresentano una sfida sociale significativa non solo per le aziende ma anche per le società che, come la nostra, dovranno formare i lavoratori del futuro e riqualificare quelli attuali.
Ogni persona dovrà sviluppare la capacità di disimparare ciò che sa e apprendere nuove conoscenze, trasformando questa abilità in un punto di forza fondamentale; in questo senso, l’apprendimento deve essere visto come un processo continuo piuttosto che come un evento occasionale e l’uso di tecnologie educative, come piattaforme digitali, realtà virtuale e intelligenza artificiale, deve fornire l’opportunità di creare percorsi formativi adattati alle necessità individuali e alle evoluzioni del mercato del lavoro.
Per questo motivo, le nostre attività di digital coaching e di game experience° permettono di creare un contesto stimolante per le nuove generazioni offrendo loro situazioni coinvolgenti e interattive che riflettono la cultura aziendale e i valori dell’organizzazione. In questo modo, le aziende possono attrarre talenti giovani, promuovere l’innovazione e favorire un clima lavorativo positivo e motivante.